Venezuela, 28 ottobre 2013. Un paese in un momento davvero difficile da decifrare da tutti i punti di vista; un paradosso, una contraddizione continua, una sottile linea che divide il vivere sereno e le difficoltà del vivere.
Un Presidente che chiede poteri praticamente illimitati per combattere la corruzione del Paese, crea il viceministero della Suprema Felicità sociale che coordinerà tutte le missioni che sono state create dall’ex presidente scomparso Hugo Chavez per alleviare la povertà.
Tutto questo mentre casalinghe più o meno arrabbiate fanno la fila per comprare beni di prima necessità nei supermercati o nelle farmacie, analisti economici preoccupati di una inflazione che galoppa a ritmi frenetici, il cambio di una moneta al mercato nero che raggiunge livelli da record.
Tutto, proprio tutto, nello stesso momento in cui la FAO dichiara il Venezuela paese leader nella lotta alla fame e la borsa di Caracas segna la performance migliore tra i listini azionari globali nel 2013 con un ritorno su base annua superiore al 300%.
Maduro, il presidente, ed i suoi generali felici dei risultati ottenuti dal ”Gobierno de la Calle”, Capriles, il leader dell’opposizione che chiede udienza dal Papa per portare le prove di uno stato di polizia dove sarebbero negati i diritti umani.
Un paese ricco di petrolio, con una popolazione inferiore ai 15 milioni di abitanti, un clima unico al mondo, terra dove nasce i fiori anche nel deserto, giacimenti di tutto e di più;la cosa più normale sarebbe che il Venezuela fosse la Svizzera o il Dubai del continente sudamericano.
Cento miliardi di dollari l’anno di introiti dal petrolio all’anno e la mancanza cronica e difficile da sostenere di dollari spendibili dal popolo per approvvigionare attività economiche e industriali all’estero di beni necessari. Un paradosso continuo ed inspiegabile.Una locura direbbero qua.
In tutto questo ci insediamo noi di Italcaribe che in pochi anni abbiamo visto un cambiamento radicale in questo paese sia per abitudini quotidiane che proprio per il fatto di una semplicità di vita che si sta complicando poco alla volta. Complicando non peggiorando, europeizzando ( passatemi il termine) in quanto a leggi, disposizioni ecc.
Abbiamo visto e accusato la difficoltà nel reperire biglietti aerei perchè per i suddetti debiti nei confronti delle compagnie aeree le stesse non accettano acquisti fatti dal venezuela.
Abbiamo visto e accusato la nuova legge che impedisce gli investimenti esteri in Venezuela.
Viviamo in una difficoltà nel fare turismo in un paese dove aerei , navi e mezzi pubblici non hanno orari ma ritardi.
Però in un paese bellissimo, che può solo crescere e migliorare, dove un soldino oggi è un denaro domani, dove ancora so vive senza leggi e leggettine inutili e contro il cittadino.
Non è tutto rose e fiori ma sicuramente è un paese da vivere e dove vivere.
Il tutto ancora una volta per essere trasparenti, coerenti e soprattutto un buon aiuto per chi non vuole accettare un tipo di vita dove sentirsi liberi è impossibile.
Buona vita a tutti e come sempre siamo a disposizione per chi necessità informazioni più approfondite.
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