Una domenica decisamente diversa, una domenica cominciata molto presto; erano appena le sette quando mi sono alzato, il sole già alto e una strana sensazione dentro, una sensazione come se avessi un appuntamento con qualcuno o qualcosa, ma che non riuscivo a mettere a fuoco. Come spesso mi succede la domenica mattina vado a Messa e il parroco parla di infermi, indigenti, di sfortunati; in poche parole degli ultimi, quelli che secondo la nostra Fede saranno i primi.
Torno a casa e la sensazione dell’appuntamento che non ricordavo era ancora là presente; ripensavo al sermone del parroco e mi sono girato verso la mia compagna chiedendo:”amore mi porti al mare dove vanno quelli del barrio?” la sua reazione è stata abbastanza prevedibile:”estas loco????? è pericoloso, sai che se anche ti mascheri da pirata si vede che sei straniero. Lascia stare”. Dopo mille insistenze ce la faccio a convincerla anche se non del tutto: ”andiamo a Parguito non nella parte turistica ma ìn quella dove va la gente di qua; lì puoi trovare quello che cerchi.”
Sono emozionato ma tranquillissimo, la gente del popolo non tradisce mai, non è una cosa che sembra un’altra, è semplicemente sé stessa, prendere o lasciare.
Il timore di queste persone è scomparso in un attimo, non mi sono avvicinato a loro cercando di comprare la loro attenzione come spesso fanno gli stranieri qua ma ho chiesto permesso di assistere al loro modo di vivere perchè potevano insegnarmi cose che a noi europei ci sono sconosciute: le piccole verità delle cose, di un abbraccio, di un ballo senza secondi fini.
Ho capito ancora una volta che questa isola non è pericolosa come i mass media raccontano e che l’unico pericolo viene fuori frequentando l’ambiente del vizio e della prostituzione che spesso è controllato proprio da europei.
Siamo tornati a casa con la luce della luna piena che ci ha accompagnato fino all’ultimo istante in cui siamo stati sul mare con questo popolo: il popolo degli ultimi, dei poveri, dei veri! Che Dio benedica questa terra!
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