Sono nato sul mare, vivo il mare ed il suo profumo da quando sono al mondo. Un profumo inconfondibile, una sensazione di libertà che ti pervade l’anima , che ti dà consolazione quando sei triste, che ti esalta quando sei felice. Una presenza costante nella mente e nel cuore che diventa necessaria come l’aria per respirare, che cerchi anche nei momenti più intimi. Piangere davanti al mare non è come piangere in altro luogo, come non è il ridere, lo scherzare, il mangiare, il fare l’amore e cos’ via. Tutto vive in relazione al mare quando lo hai dentro come la gente di mare, come la gente come me.
Il destino non poteva che portarmi a vivere su un’isola circondata da quel mare più grande e misterioso che esista: quello dell’oceano. Con i suoi movimenti costanti, con il rumore che fa da sottofondo alle mie giornate più e meglio di qualsiasi merengue o salsa, più coinvolgente di un reggae ton scatenato. E con la certezza che il mare è lì, che lo puoi toccare e nasconderti in lui come e quando vuoi.
Amo il mare da sempre e amo la gente che vive di mare come i pescatori. Da quando sono qua, amo tantissimo i pescatori di Isla Margarita: non quelli delle grandi catene industrializzate o quelli degli allevamenti di pesce ormai presenti in tutto il mondo. Ma quelli che sono bruciati dal sole, quelli che del loro lavoro vivono fino a che il mare glielo permette; gente che saluta mogli e figli la notte e mantiene viva solo la speranza di poterli riabbracciare al ritorno ma mai la certezza perché sfidano quotidianamente quel loro amico di una vita che a volte è l’ultima cosa che vedono a questo mondo.
Vivo su un’isola che vive di turismo, di bella gente, di grandi alberghi, di spiagge organizzate ma anche del lavoro di questa gente vera: la gente di mare.
Questo mio post è dedicato a loro: i pescatori di Isla de Margarita. Uomini di mare orgogliosi del loro lavoro, invecchiati prima del tempo da sole e vento, ma estremamente felici di vivere con e attraverso il loro compagno di una vita: il mare!
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